Alla scoperta del Tempio di Segesta
Oltre ad opere importanti sul piano artistico e spiagge mozzafiato, Trapani è una meta ideale per gli appassionati di archeologia. Nei pressi della città siciliana è infatti presente il Tempio di Segesta, edificio risalente all’epoca greca e che si trova nell’area archeologica di Calafimi Segesta (comune in provincia di Trapani). Un tempio di straordinaria bellezza, che rimanda alle antiche origini dell’area trapanese e che merita quindi di essere visitato.

La storia del Tempio
Secondo ciò che viene tramandato, dove ora si trova l’odierno comune trapanese era presente l’antica città di Segesta (fondata dagli Elimi, popolazione fuggita da Troia). Una città che, considerando l’origine dei suoi fondatori, era molto legata alla cultura greca.

Nel corso degli anni diventò uno dei più importanti centri del Mediterraneo e instaurò un rapporto conflittuale con Selinunte, altra città di origine greca sorta anch’essa dove oggi si trova la provincia di Trapani. In questo scontro Segesta riesce a coinvolgere anche Atene e Cartagine, riuscendo nel 408 a.C. a distruggere Selinunte grazie soprattutto al supporto dei Cartaginesi.

Siamo in un periodo di grande splendore a livello economico e culturale per Segesta, che termina quando passa sotto il controllo del tiranno di Siracusa Agatocle. Segesta vive una nuova fase rigogliosa in occasione della prima guerra punica, quando decide di allearsi con Roma. La città siciliana viene esentata dal pagamento dei tributi dai romani per la comune origine troiana.

Nelle fasi migliori della storia di Segesta – per la precisione, nell’ultimo trentennio del V secolo a.C. – sorsero vari edifici tra cui il già citato tempio, che tuttora risiede nell’area trapanese che ne risulta uno degli elementi di maggior interesse.

Il “Tempio Grande” di Segesta
Conosciuto anche come “Tempio Grande”, il Tempio di Segesta sorge in cima ad una collina situata ad ovest della città (all’esterno rispetto alle sue mura). A livello strutturale è un tempio periptero esastilo, ovvero circondato da un portico di colonne e con 6 delle quali sul lato più corto dell’edificio. Sul lato lungo ce ne sono invece 14, per un totale di 36 e tutte alte 10 metri. Presenta molti elementi architettonici che chiaramente risalgono al periodo classico dell’architettura greca, mentre su altri ci sono pareri discordanti.

Innanzitutto è fonte di grande dibattito proprio l’alto grado di ellenizzazione dell’edificio, visto che si trova in una città fondata da una popolazione (gli elimi) di origine anatolica. Secondo molti storici, questo è stato possibile per via dei numerosi scambi commerciali messi in atto dalla città di Segesta, arrivata così nel V secolo a.C. ad un grado di “ellenizzazione” tale da poter riproporre fedelmente un elemento cardine dell’architettura greca come il tempio dorico periptero.

Un altro elemento che ha generato molte discussioni è dettato dall’assenza della cella (la parte interna di un tempio greco o romano) all’interno del colonnato. Questa mancanza ha generato due ipotesi: la prima è che trattasse di un tempio ipetro (ovvero un luogo sacro privo di copertura e di cella), mentre la seconda è che questa parte fosse realizzata in legno e quindi si fosse persa nel corso degli anni.

Quest’ultima idea è avvalorata dal fatto che, nel corso di alcuni scavi degli anni ’80, sono state trovate tracce della costruzione della cella interrate e all’interno del tempio. Inoltre, sono state rinvenute tracce di costruzioni precedenti (scoperta che fa pensare che il tempio sia stato costruito sulle fondamenta di un luogo sacro ancora più antico).

Infine, una sensazione diffusa in molti studiosi è che questo tempio non sia mai stato completato. La causa di ciò è attribuita all’inizio di una serie di guerre in cui è stata coinvolta la città di Segesta. Questa convinzione è dovuta alla mancanza di scanalature delle colonne e dalla presenza di bugne, ovvero protuberanze destinate a proteggere la struttura durante la sua edificazione per poi essere eliminate nel momento in cui viene conclusa la costruzione del tempio. Ci sono studiosi però che rifiutano l’ipotesi del tempio mai completato, considerando queste caratteristiche come parte integrante della cultura originale – e quindi non greca – della popolazione degli Elimi.

Al di là quale sia la reale origine del Tempio di Segesta, certamente si tratta di un tempio spettacolare. Un edificio antico che ribolle di storia e che acquisisce ancora più fascino per via di queste molteplici storie sul suo passato (riguardanti sia le sue origini che i motivi che hanno spinto gli Elimi ad edificarlo).

Come arrivare al Tempio di Segesta
Il parco archeologico di Segesta, dove si trova il famoso tempio, è raggiungibile sia in auto che in pullman. Trovandosi a Trapani, è possibile raggiungere Segesta prendendo l’autostrada A29 in direzione Palermo e imboccando l’uscita per Segesta. In mancanza di un’automobile oppure volendo optare per altre soluzioni, grazie alla compagnia di trasporti Tarantola Bus c’è la possibilità di arrivare in pullman al parco archeologico di Segesta e ammirarlo in tutte le sue bellezze architettoniche.