Linosa, tutto ciò che devi sapere sull’isola delle Pelagie
Tra le bellezze della provincia di Agrigento figura anche Linosa, piccola isola che si trova a circa 40 chilometri da Lampedusa. Conosciamo meglio questo paradiso naturale che può offrire molto nonostante le piccole dimensioni.

Linosa nell’antichità
Nell’antichità L’isola è stata un rifugio per coloro che attraversavano il Mediterraneo. I Romani, per esempio, la utilizzarono durante le guerre puniche come base. La loro presenza è testimoniata dalle 150 cisterne costruite per raccogliere l’acqua piovana. Inoltre, i fondali del mare circostante sono pieni del contenuto di navi dell’epoca, che nel corso dei secoli vi hanno fatto naufragio.

Dopo essere stata sotto il controllo dei Cartaginesi e dei Romani, Linosa ha subito i domini arabo-saraceno, normanno, angioino e aragonese. In seguito l’isola rimase disabitata e utilizzata saltuariamente dalla pirateria come porto.

Nel 1630 il re di Spagna concesse alla famiglia dei Tomasi il titolo di principi di Lampedusa e dunque il dominio su Linosa. Nel 1776 uno dei principi Tomasi consigliò al re di Napoli di vendere le isole agli inglesi, che si mostravano molto interessati al loro valore strategico, ma il re non lo concesse e le comprò lui stesso dal principe.

Nel 1843 Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, diede incarico al cavaliere Bernardo Maria Sanvinsente, capitano di fregata, di colonizzare le isole. Ciò avvenne il 22 settembre 1843 a Lampedusa. Per Linosa si attenderà il 25 aprile 1845, quando un primo nucleo di trenta persone sbarcarono sull’isola.

Dopo anni cui non ricevette molte attenzioni, negli anni ’60 l’isola cominciò a cambiare volto sul piano delle innovazioni tecnologiche e dello sviluppo turistico.

Una svolta importante avvenne in concomitanza con l’arrivo nel IX secolo degli Arabi, che spostarono il capoluogo della Sicilia a Palermo (prima era a Siracusa) facendo crescere la città da ogni punto di vista. Contrasti interni al popolo Arabo portarono alla crisi e facilitarono l’ingresso dei Normanni, che tra il 1071 e il 1072 espugnarono la città. Palermo raggiunse il suo massimo splendore sotto il governo di Ruggero II, per poi cedere – alla sua morte – il ruolo di città egemone del Mediterraneo a Napoli.

Le epoche successive videro Palermo dominata da casate come gli Svevi e gli Angioini, per poi entrare sotto il dominio spagnolo. Nel 1734 lo scettro della città passò ai Borboni, che mantennero il regno di Sicilia e di Napoli separati nel Regno delle Due Sicilie.

Arrivando infine al ‘900, Palermo ha vissuto una prima parte di secolo decisamente rigogliosa. Non si può dire lo stesso della seconda metà, caratterizzata dal fenomeno della mafia combattuto da figure storiche – che hanno dato la vita per questa lotta – come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Cosa vedere e visitare nell’isola di Linosa
Nella punta nord orientale di Linosa è presente uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, ovvero la Piscina Naturale. Parliamo di uno specchio d’acqua marina incastonato in una distesa lavica nera, a due passi dal mare e dove è possibile fare il bagno.

Oltre alla Piscina Naturale, un tratto molto interessante dell’isola è la sua conformazione vulcanica (caratterizzata da diversi crateri). Nella zona centrale di Linosa, infatti, si trova il principale tra questi crateri ovvero la Fossa del Cappellano, con i suoi 600 metri di diametro. Nei pressi sorgono invece Monte Vulcano, Monte Rosso, Monte Nero ed un altro piccolo cratere di soli 50 metri di ampiezza.

Sull’isola di Linosa, infine, si possono ammirare moltissime specie sia di flora che di fauna. Questa località abbonda di specie della macchia mediterranea (Pistacia lentiscus, Euphorbia dendroides, Capparis spinosa e Thymus capitatus). Tra gli animali che si trovano a Linosa ci sono invece la tartaruga caretta caretta, la berta maggiore (specie di uccello), la lucertola maltese e lo scinco (appartenente alla famiglia dei sauri).

Escursioni ed attività interessanti
L’attività più consigliata durante un soggiorno a Linosa è un giro in barca. Solo in questo modo, infatti, sarà possibile vedere delle parti dell’isola altrimenti irraggiungibile. Inoltre, visitando tali luoghi, è possibile prendere atto di quanto quest’isola sia diversa da Lampedusa sul piano geologico.

Un’altra zona di Linosa molto interessante è il centro, con una serie di stradine popolate da casette color pastello. Uno scenario molto colorato e dominato dall’assoluta quiete, che quindi merita di essere visitato.

La cucina tipica dell’isola
Gran parte delle specialità gastronomiche di Linosa sono a base di pesce e di frutti di mare. In particolare, il pesce viene cucinato in umido o alla griglia, ma anche in agrodolce. Inoltre l’isola è famosa per la coltivazione di lenticchie, quindi può essere interessante assaggiare la zuppa di legumi della zona. Queste ed altre prelibatezze possono essere gustate in molti ristoranti tra cui Anciuluzzu, Ristorante Errera, Trattoria Da Anna e Al Porto.

Le spiagge
L’Isola di Linosa è una meta decisamente consigliabile non solo per i suoi luoghi caratteristici, ma anche per le sue bellissime spiagge. La più famosa è senza dubbio Cala Pozzolana di Ponente, ovvero l’unico tratto dell’isola interamente di sabbia. Si trova alle pendici del Monte nero e tra alte pareti di roccia, oltre ad ospitare le tartarughe caretta caretta che proprio qui depongono le loro uova.

Per gli amanti delle immersioni, invece, una spiaggia consigliata è La Secchitella. Il suo fondale è un vero spettacolo della natura, ricco di vita, e custodisce un antico relitto affondato da cui emergono reperti archeologici, a circa 25 metri di profondità. Altri due luoghi da visitare sono Punta Beppe Tuccio e Cala Pozzolana di Levante.

Come arrivare sull’isola
L’isola di Linosa dista 42 chilometri da Lampedusa e l’unico modo per raggiungerla è via mare. Gli aliscafi della Liberty Lines effettuano collegamenti diretti e giornalieri sia da Lampedusa che da Porto Empedocle (Agrigento). Il costo standard del biglietto solo andata Lampedusa-Linosa è di circa 30 euro e la durata della navigazione è di 60 minuti. I collegamenti verso Linosa sono sempre garantiti, a patto che ci siano condizioni climatiche ottimali. In caso contrario, non ci sono partenze né da Lampedusa né da Porto Empedocle.