Agrigento è una località di rara bellezza, in cui si possono ammirare testimonianze appartenenti a vari periodi della sua storia. Parlando del periodo più antico della città siciliana, è impossibile non citare la Valle dei Templi. Si tratta di uno dei più importanti parchi archeologici dell’intera Sicilia, inserito dall’Unesco nella lista dei beni che fanno parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Andiamo a conoscere nel dettaglio la sua storia e i templi che ne fanno parte.

Storia del parco
L’origine di questo parco archeologico risale a quando, nel territorio dell’odierna Agrigento, sorgeva la città greca di Akragas. Durante il periodo di reggenza di Falaride, primo tiranno della città, essa venne fortificata e sviluppata grazie all’edificazione tra le altre cose di molti templi. La crescita della città proseguì con il tiranno Terone dato che, durante il suo mandato (488-471 a.C.), la polis si estese fino alla parte superiore dell’isola. In questo periodo sorse il tempio di Zeus Olimpio, per festeggiare la vittoria ad Himera (colonia greca in Sicilia) nel 480 a.C. sui Cartaginesi.

Questi ed altri accadimenti generano nel tempo la cosiddetta Valle dei Templi, che vivrà poi varie vicissitudini. Nel 406 a.C. si concretizza l’incendio da parte dei Cartaginesi, nel I secolo a.C. avviene il restauro da parte dei Romani e successivamente vengono nuovamente danneggiati a causa dei terremoti. Inoltre, durante il periodo di dominazione cristiana, vennero distrutti gran parte dei templi pagani presenti nella zona.

Alcuni di questi templi si trasformarono in un altro tipo di edifici. Un caso emblematico è rappresentato dal Tempio della Concordia, diventato una Chiesa nel VI secolo d.C. scampando così alla distruzione. In altri casi è stato prelevato del materiale storico dai templi per arricchire altri edifici, come è avvenuto con la Chiesa di San Nicola che è stata edificata anche grazie a ciò che era presente dentro al Tempio di Zeus Olimpio.

Al di là dei vari cambiamenti che ci sono stati, la Valle dei Templi si è affermata come una delle principali attrazioni della zona, capace ogni anno di attirare moltissimi turisti.

I templi principali: Il Tempio della Concordia
Tra le opere principali del parco archeologico della Valle dei Templi figura senza dubbio il Tempio della Concordia. Costruito nel V secolo a.C. su un alto promontorio, permette di ammirare un paesaggio mozzafiato costituito dalle colline circostanti.

Si tratta di uno dei templi che meglio si sono conservati nel corso del tempo, incurante del trascorrere degli anni che delle devastazioni capitate ad altre edificazioni vicine. Nonostante sia stato costruito con materiali friabili, resta uno dei templi appartenenti all’età antica che sono rimasti nelle migliori condizioni. Un discorso che non riguarda solo la zona di Agrigento, ma tutte le costruzioni risalenti a quell’epoca.

Il suo nome deriva da un’iscrizione in lingua latina trovata nei pressi della struttura dallo storico Fazello, vissuto tra il 1490 e il 1570. Non ci sono invece riferimenti riguardo ad eventuali divinità a cui potrebbe essere stato dedicato.

Uno dei motivi che lo hanno reso più solido rispetto ad altri templi è la sua trasformazione in chiesa ortodossa nel VI secolo d.C., grazie alla quale c’è stato l’adeguamento alle esigenze delle strutture bizantine il conseguente rafforzamento delle fondamenta.

L’interno del tempio ha subito negli anni delle modifiche, come l’eliminazione dell’altare pagano e l’edificazione al suo posto di una parete. All’esterno, invece, si può notare l’imponente colonnato in stile dorico costruito su un basamento di pietra.

Il Tempio dei Dioscuri
Altrettanto importante è il Tempio dei Dioscuri, anch’esso del V secolo d.C. e dedicato agli Argonauti Castore e Polluce. Si può dire che, più di altre edificazioni, rappresenti l’emblema della città di Agrigento. Si narra che questi due personaggi, chiamati Dioscuri ovvero “figli di Zeus”, andarono alla ricerca del vello d’oro.

A differenza del tempio citato in precedenza, quello dei Dioscuri è stato quasi totalmente distrutto. L’unica parte rimasta intatta è quella della trabeazione, posta sopra quattro colonne che sono state risistemate nel XIX secolo.

La parte della trabeazione è molto decorata: segno evidente che il tempio fosse ricco di ornamenti (da sculture ad altri elementi con valenza simbolica). Un paio di esempi sono rappresentati da delle teste di leone (che dovevano scacciare le forze del male) e delle piccole palme, che invece propiziavano il trionfo e la vittoria.

In base alle testimonianze rinvenute sul posto, si presume che il tempio sia sorto su un precedente luogo sacro dedicato a Demetra, Persefone e Dionisio.

Il tempio di Zeus Olimpio
Già citato in precedenza, è stato costruito per ringraziare Zeus che aveva propiziato la vittoria contro i cartaginesi. Proprio i prigionieri appartenenti a questa popolazione furono utilizzati per la realizzazione della struttura.

Il Tempio di Giove rappresenta una delle più grandi costruzioni sacre mai edificate, con la sua altezza di 113 metri e la sua larghezza di 56.

Degna di nota è la presenza dei Telamoni o Atlanti (alte 7,61 m), enormi statue con sembianze umane che erano poste nella parte alta del colonnato.