L’arcipelago delle Eolie comprende anche Stromboli: la più a nord tra le Eolie, che prende il nome
dall’omonimo vulcano. Si tratta del perno assoluto dell’isola, chiamato dai suoi abitanti Iddu (Lui in
siciliano) per ricordare la natura divina che un tempo veniva attribuita ai fenomeni naturali generati dal
vulcano. Una vera e propria perla, che ogni attira molti turisti..

Cenni storici

Il nome dell’isola proviene dal greco antico “Στρογγύλη” che significa rotondo, per via della sua forma. In siciliano, invece, “strummulu” significa trottola. Inoltre, Stromboli dà il nome a un tipo di vulcani caratterizzati da un’attività vulcanica effusiva detta “stromboliana”.
Stromboli è un’isola abitata fin dai tempi più antichi, nello specifico nell’importante villaggio preistorico di San Vincenzo. Qui come nel resto del territorio isolano, l’economia si è sempre fondata sulle produzioni
agricole tipicamente mediterranee: olivo, vite (malvasia coltivato basso in giardini terrazzati) e fichi, oltre
che sulla pesca e sulla marineria. Fino al XIX secolo questa economia fu fiorente e nel 1891 Stromboli arrivò a contare circa 2.700 abitanti, secondo i dati ufficiali a disposizione.
In seguito, però, una serie di eventi portarono ad un profondo periodo di crisi. Innanzitutto, peggiorarono le condizioni economiche dopo l’unità d’Italia. Inoltre ci fu un susseguirsi di eruzioni e terremoti (in
particolare l’eruzione del 1930) e ci fu l’attacco della peronospora (particolare malattia delle piante), che negli anni trenta sterminò la più redditizia coltura locale ovvero quella della vite. Tutti questi accadimenti
fecero sì che una grandissima maggioranza degli strombolani prendesse la via dell’emigrazione, soprattutto verso l’Australia e l’America e l’isola rischiò seriamente di restare abbandonata.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale l’isola venne in qualche modo riscoperta grazie a Roberto Rossellini che,
con il film del 1949 “Stromboli terra di Dio” (con protagonista femminile la giovane Ingrid Bergman), portò
l’isola e la sua straordinarietà all’attenzione del pubblico.

Cosa vedere

A livello di edifici religiosi è interessante la Chiesa di San Bartolomeo, costruita nel XVIII secolo dagli abitanti dell’isola e si trova nella contrada Piscità. La chiesa ospita anche un frantoio, risultando quindi il punto di raccolta degli agricoltori. Oggi la chiesa è molto ben conservata e visitabile, avendo all’interno
meravigliosi stucchi ottocenteschi e una cupola a crociera costellata di stelle oro e blu.
Un’altra zona interessante, tra le principali attrazioni dell’isola, è la Sciara del Fuoco. Si tratta di una depressione lungo il fianco settentrionale del vulcano, delimitata da due creste. La traduzione letterale è la
strada del fuoco, in quanto proprio da queste due creste cola tutt’oggi la lava dal vulcano quando è in eruzione. Ogni giorno vengono organizzati trekking e passeggiate che vi porteranno alla scoperta di questa meraviglia naturale.

Cosa fare

Dato che il vulcano da cui prende il nome l’isola è ancora attivo, è fortemente consigliato fare la scalata dello Stromboli per arrivare fino al cratere. La salita al cratere viene effettuata percorrendo un sentiero che
da Punta Labronzo sale fino ai 918 m di altezza del Pizzo sopra la Fossa. Si tratta di una piacevole passeggiata, arricchita dalla bellezza dei panorami che vi troverete davanti, oltre che dallo spettacolo delle rocce modellate dalle esplosioni vulcaniche che troverete lungo il cammino.
Consigliabile anche raggiungere il Semaforo Punta Labronzo, situato sulla punta nord dell’isola. Si tratta di un osservatorio dal quale potrete assistere alle eruzioni vulcaniche e alle colate di lava lungo la Sciara del Fuoco. Si può raggiungere tramite un sentiero, che vi consentirà una piacevole passeggiata lungo le pendici del vulcano. Il sentiero parte dalla Chiesa di San Vincenzo, attraversa il paesino di San Bartolo, fino a giungere all’osservatorio.

Cosa e dove mangiare

La cucina tipica di Stromboli è basata sull’utilizzo di ingredienti semplici e locali quali acciughe, capperi, olive ed erbe aromatiche. Il piatto forse più tipico sono gli spaghetti alla stromboliana, la cui ricetta prevede passata di pomodoro, olive verdi, tonno, capperi, peperoncino, olio, sale e pepe.
Questo tipo di pasta (come altri piatti tipici) è da provare in ristoranti come Il Puntazzo, La Trottola, La Lampara e Da Luciano.

Spiagge

Tra i litorali dell’isola figura la Spiaggia di Scari, che si trova vicino al borgo di San Vincenzo. Dalla spiaggia avrete una vista unica sullo Strombolicchio. Si tratta di un litorale molto spaziosa, diviso in due dal molo. La parte più a nord viene utilizzata come stallo per le barche, mentre quella a sud è spiaggia libera, destinata
ai bagnanti. Tramite un sentiero, è facilmente raggiungibile la Spiaggia della Forgia Vecchia. Si trova sulla costa sud di Stromboli, a 300 metri dal molo di Scari. Si tratta di una spiaggia di sabbia e ciottoli neri, in cui le acque sono solitamente calme e trasparenti.

Come arrivare

Stromboli è raggiungibile col traghetto da Napoli, Lipari, Milazzo e Messina. Inoltre, nel periodo estivo, può essere raggiunta anche in aliscafo da Messina, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Tropea.