Alicudi e Filicudi
L’arcipelago delle Eolie comprende anche Alicudi e Filicudi, due piccole isole che però hanno un loro
fascino e che quindi meritano di essere raccontate.
Cenni storici
Alicudi anticamente era nota come “Ericussa” (ovvero ricca di erica, arbusto sempreverde dalla corteccia rossastra). Il suo nome attuale, invece, deriva dall’arabo “Alì-kur” (la fortezza di Alì).
Alicudi fu abitata dal Neolitico, come attestato da tracce rinvenute presso l’attuale porto e sulla sommità dell’ isola. Al IV secolo a.C. sono datate alcune sepolture a lastre di pietra lavica rinvenute nella zona nel 1924, con corredo funerario di lucerne e vasi fittili. Inoltre, frammenti di vasellame di età romana sono stati rinvenuti sulla costa orientale dell’ isola.
Nel dopoguerra l’isola era abitata da oltre 600 persone, in gran parte poi emigrate in Australia. Nel 2001 la popolazione contava meno di cento residenti, che diminuiscono ulteriormente nel periodo invernale. Filicudi invece era nota anticamente come “Phoinicussa”, nome che in greco antico indica la palma nana (molto diffusa sull’isola in tempi remoti e presente su promontori di essa anche attualmente).
Molto interessanti sono le rovine del villaggio neolitico sul promontorio di Capo Graziano. Recentemente sono state portate alla luce altre rovine (sempre nella zona di Capo Graziano) che hanno preso il nome di Rovine di Filobraccio. I reperti ritrovati testimoniano la presenza sull ‘isola, durante il Neolitico, di una fiorente industria e lavorazione dell’ ossidiana.
Cosa vedere
Ad Alicudi sono presenti due interessanti edifici religiosi, ovvero la Chiesa di San Bartolo e la Chiesa del
Carmine. La prima si trova nell’omonima contea, dedicata al santo patrono delle Eolie, e venne costruita
nel 1821 sui resti di una sacrestia del ‘600. La seconda ha una conformazione particolare, il cui campanile
spunta nella macchia mediterranea ed è separato dal resto della struttura.
Inoltre è consigliabile arrivare fino al Colle Alicudi, ovvero la parte più alta dell’isola. Arrivandoci tramite il
sentiero che parte da Alicudi Porto, ci sarà la possibilità di godersi dei panorami mozzafiato.
Per quanto riguarda Filicudi, è impossibile non visitare Villaggio Preistorico di Capo Graziano. Situato sulla
punta meridionale dell’isola, è composto da 27 capanne ricollegabili al periodo del bronzo medio.
Interessante anche la Valdichiesa: la zona più alta rispetto al livello del mare, dove si trova un piccolo e
caratteristico centro abitato e dove sorge la Chiesa di Santo Stefano.
Cosa fare
Dato che Alicudi è un’isola molto selvaggia e in gran parte disabitata, può essere un’attività interessante
percorrere i sentieri che collegano le varie contrade. In generale, si tratta di percorsi accessibili a tutti i
livelli di allenamento e sono gli unici collegamenti tra le varie zone abitate. Per gli escursionisti più esperti, è
consigliabile di percorrere la via che porta da Alicudi Porto fino alla cima della montagna, passando dalla
Chiesa di San Bartolo. In tutto, si tratta di un’escursione di circa tre ore.
Ci sono poi delle zone più disabitate e selvagge dell’isola, raggiungibili tramite una gita in barca. Anche
Filicudi è ricca di sentieri, che possono risultare attraenti per gli appassionati di trekking. Tra i più noti quelli
che si addentrano nel cuore dell’isola e raggiungono il Monte Fossa delle Felci, il Monte Giulia, Filicudi
Saccagni, Punta Ariella, Vallone Fontana e Zucco Grande.
Cosa e dove mangiare
Le isole di Alicudi e Filicudi hanno nei piatti a base di pesce la parte principale della loro tradizione culinaria.
Due esempi sono dati dalla pasta con le sarde e dalla pasta con i totani.
Ad Alicudi ci sono tre ristoranti interessanti in cui andare, ovvero Ericusa, Il Club di Lea e Bar l’Airone. A
Filicudi invece è consigliabile il Ristorante La Terrazza del Phenicusa, che offre una grande varietà di piatti
tipici della tradizione, principalmente a base di pesce.
Spiagge
Tra i litorali più belli di Alicudi figura la Spiaggia Bazzina, che si trova nella contrada omonima. Qui potrete
fare immersioni, alla scoperta dei meravigliosi fondali dell’isola. La spiaggia è formata da ciottoli e non è
attrezzata. Infine, proprio come la contrada, è raggiungibile in barca. Un’altra è la Spiaggia del Porto,
composta da ciottoli neri che danno all’acqua un colore particolare. La spiaggia viene divisa in due parti dal
Porto e, nonostante la sua presenza, l’acqua è pulitissima.
A Filicudi è invece da segnalare la Spiaggia Le Punte, che si trova a circa 20 minuti a piedi dal Porto. Vi si
arriva seguendo la Strada Provinciale e poi immettendosi in un piccolo sentiero che conduce direttamente
al mare. La spiaggia è caratterizzata da grosse pietre e un’acqua blu intenso.
Come arrivare
Per arrivare ad Alicudi in nave ci sono collegamenti dalle altre isole Eolie, oltre che da Palermo, Milazzo e da
altre città italiane come Napoli. Discorso simile per Filicudi, dato che partendo da Milazzo si può
raggiungere l’isola (dopo delle fermate intermedie nelle altre Eolie). Ci sono collegamenti anche da Palermo
e Messina.
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