Una delle perle dell’arcipelago delle Eolie è Lipari, isola con una lunga storia e dotata per questo di grande fascino oltre che di straordinarie bellezze naturalistiche. Una meta obbligatoria per chi vuole avventurarsi tra le Isole Eolie.

Cenni storici

Nei tempi antichi veniva chiamata “Lipara”, che in greco antico significa ricca e fertile. Si dice che le prime popolazioni che abbiano abitato queste terre risalgano a circa 10.000 anni fa, ovvero al Mesolitico.Durante questo periodo, l’attività dominante è la lavorazione dell’ossidiana (pietra presente in grande quantità in tutto l’arcipelago). La civiltà si sviluppò maggiormente nel Neolitico, facendo fiorire l’attività di lavorazione dell’ossidiana. A Lipari ci sono testimonianze in tal senso che risalgono al IV millennio a.C. e che si trovano nella frazione di Quattropiani. Lipari visse poi il periodo di dominazione dei re italici, tanti anni di abbandono e poi la dominazione greca. I Greci rimasero in particolare su questa isola per molti anni, per la sua posizione strategica. Gli abitanti di Lipari si allearono con i greci di Siracusa contro quelli di Atene, beneficiando del successivo dominio da parte di Siracusa. Durante le guerre puniche ci fu una battaglia denominata “delle Isole Lipari”, durante la quale i Romani persero nettamente contro il Cartaginesi. In seguito i Romani si riscattarono, ma sul momento non dettero molta importanza a Lipari e alle altre isole Eolie. Durante il periodo romano, Lipari ebbe un’importanza strategica solo in occasione delle guerre civili. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Lipari rimase libera in quanto non interessava a nessuna delle popolazioni in contrasto in quel momento. Venne poi occupata dai Saraceni insieme alle altre Eolie, poi annesse all’Emirato di Sicilia. In seguito, a partire dal 1064, passò sotto il controllo della famiglia
Altavilla. Lipari fu località di confino per civili italiani e stranieri (soprattutto jugoslavi), durante il periodo fascista ed anche oltre. Si stima che la colonia, diretta dal dirigente del commissariato di pubblica sicurezza Giuseppe Geraci, abbia ospitato 383 confinati tra il 1926 e il 14 luglio 1943.

Cosa vedere

Una tappa d’obbligo è al simbolo più imponente di Lipari, ovvero il Castello. Si tratta di un edificio eretto su un promontorio a picco sul mare e che prevede una contaminazione di vari stili. La fortificazione, per esempio, risale all’epoca romana, mentre la galleria d’ingresso è in stile neogotico. Il complesso del castello ospita anche diverse strutture religiose, tra cui la Chiesa di Santa Caterina e la Chiesa dell’Addolorata. Un altro luogo interessante è il Museo Archeologico Eoliano, nato nel 1954 ed espone i risultati degli scavi condotti sulle Eolie dagli anni ‘40 ad oggi. Anche questo si trova all’interno del Castello di Lipari ed è suddiviso in sei aree differenti, che vanno dalla sezione preistorica a quella di paleontologia.

Cosa fare

Oltre a visitare il famoso Castello e visitare qualche spiaggia, è fortemente consigliato il Belvedere Quattrocchi. Vi troverete su un’altura in cui potrete ammirare tutta la bellezza dell’isola e fare delle foto meravigliose, specialmente al tramonto. È un belvedere da cui potrete scorgere i faraglioni di Pietra Menalda e di Pietra Lunga, l’imponente Vulcano, la spiaggia di Valle Muria, oltre alle insenature della costa.

Cosa e dove mangiare

La tradizione culinaria delle Eolie presenta delle particolarità. Lipari, per esempio, ha due dolci tipici ovvero le nacatole e gli spicchitedda. Le nacatole si compongono di pasta esterna (a base di farina, strutto, uova e
zucchero) e di un ripieno con impasto di mandorle, zucchero, succo di mandarino e spezie varie. Una volta composto, come una specie di tortello, la pasta esterna viene decorata con l’uso di pinzette e lamette risultando gradevole.
Gli spicchitedda, invece, sono caratterizzati da un colore bruno acceso dovuto all’uso di mosto cotto, comunemente detto vino cotto, e sono particolarmente speziati. L’ impasto è composto da farina, zucchero, vino cotto, strutto ed aromatizzato da chiodi di garofano, zest d’arancia o mandarini e cannella.Per gustare questi dolci e altre specialità di terra e di mare, a Lipari sono consigliati Da Filippino e Kasbah.

Spiagge

A Lipari non mancano belle spiagge dove godersi un po’ di relax. La più conosciuta è la Spiaggia Bianca, così chiamata per la presenza sul fondale di pietra pomice. La sabbia invece è fine e nera, il mare è spettacolare e risulta ideale sia per chi vuole farsi una nuotata che per gli appassionati di snorkeling. La Spiaggia Valle Mura, invece, è formata da grani e ciottoli è circondato da rocce vulcaniche di diversi colori e forme. Una spiaggia tranquilla e suggestiva come quella di Punta Crepazza, formata da una serie di
calette e circondata dalla natura.

Come arrivare

L’isola di Lipari è raggiungibile via nave, nello specifico da Napoli e da Milazzo. Inoltre, per arrivare a tale isola eoliana si può prendere il traghetto da Milazzo oppure l’aliscafo da Palermo, Messina, Milazzo, Reggio
Calabria, Napoli e Salerno.